Bimbo di due anni tolto in base a una perizia. Psicologo denunciato

Bambino ha 'problemi di apprendimento'... tolto ai genitori

Lo psicologo si sarebbe persino arrabbiato con la mamma rifiutandosi di ascoltare le spiegazioni perché erano "troppo tecniche". Secondo la famiglia le inesattezze e alterazioni della perizia sono state fondamentali per l'errore giudiziario che ha visto l'allontanamento del minore

Trento - Oggi una famiglia della Val di Fiemme ha presentato una denuncia/querela nei confronti di uno psicologo di Trento per aver omesso di accertare i fatti e sembrerebbe addirittura mentito nella perizia che ha causato l'allontanamento coatto del figlio di soli due anni.

Secondo la denuncia della famiglia, lo psicologo si è rifiutato di chiarire i fatti dopo ben quattro tentativi da parte della famiglia: una lettera, una segnalazione all'Ordine degli psicologi, una lettera al Garante dei minori e una segnalazione alla psicologa che segue i genitori nel rafforzamento delle capacità genitoriali.

Dopo che la psicologa ha detto ai genitori che il percorso avrebbe potuto fallire, hanno deciso di denunciare lo psicologo.

La mamma del bambino, oltre a riferirci della denuncia, ci ha anche scritto una lettera di cui riportiamo alcuni passi:

Mi chiamo Serena e sono la mamma di Nik (nomi di fantasia). Mio figlio è un bambino stupendo e ha due anni. La mia vita non è stata rose e fiori. Più di venti anni fa ho avuto problemi con la legge e le sostanze. Ma ho pagato il mio debito con la società e superato i miei problemi passati. Ma nonostante mi sia rifatta una vita sembra che non vogliano darmi una seconda possibilità.

E soprattutto chi ne paga le conseguenze è mio figlio, condannato a non stare più con la sua mamma per le presunte accuse di uno psicologo.

... Lo psicologo stesso ha persino riconosciuto che mio figlio stava bene, come confermato anche dal servizio Tagesmutter. Sono felicemente sposata con mio marito che è un gran lavoratore e non ha nessun problema, però secondo il perito lui subisce troppo la mia influenza.

... Io invece potrei avere dei problemi: "Tratti di irrazionalità, impulsività, carenza delle funzioni di autotutela fino all'autodanneggiamento espongono la signora a un rapporto fragile con la realtà oggettiva e con le necessità correlate." Per spiegarlo in italiano, questo significa che secondo lui in futuro potrei comportarmi male.

Quindi per il consulente "la situazione di possibile pregiudizio per il minore", ripeto possibile non effettivo, è necessaria l'attivazione di una "collocazione eterofamiliare".

Cioè mio figlio deve essere allontanato dalla famiglia perché forse potrebbe succedere qualcosa. Non ci droghiamo, non beviamo, mio marito non ha mai violato la legge, io ho comunque pagato il mio debito, mio figlio era felice e cresceva bene, eppure è stato allontanato dalla famiglia, cosa che dovrebbe essere fatta solo per gravi abusi, violenza sessuale, maltrattamenti.

È una grande ingiustizia che va risolta velocemente perché nel frattempo mio figlio sta soffrendo lontano dal suo papà e dalla sua mamma.

Della vicenda si sta occupando anche la consigliera comunale di Trento e delegata di Adiantum Gabriella Maffioletti che è già intervenuta presso l'assessore della valle di Fiemme, senza ottenere finora risposte concrete, ma che ha assicurato alla famiglia che continuerà ad aiutarla fino a una soluzione positiva.

La famiglia non è quindi sola per fortuna. Ma la cosa che più ci sconvolge è il rifiuto accanito da parte dello psicologo di chiarire i fatti e di rispondere ai genitori.

Qui c'è un bambino che ormai ha tre anni e che sta soffrendo, e questa persona non trova neanche il tempo di rispondere ai genitori.

Possiamo testimoniare quanto sia stata angosciosa la decisione dei genitori che fino all'ultimo hanno tentato di trovare una soluzione bonaria e che si trovano ora costretti a denunciare.

Non possiamo però esimerci dall'informare la popolazione e le autorità che si tratta dello stesso psicologo denunciato dalla mamma inglese che rischia di perdere il figlio dopo che questo psicologo ha valutato come una "mancanza di delicatezza" la segnalazione di una violenza sessuale da parte della donna.

E ci sono altre due famiglie che si sono rivolte a noi per lamentarsi del comportamento di questo stesso psicologo (e che stanno tentando di risolvere i problemi amichevolmente). Ci auguriamo che la Procura possa far luce sulla vicenda e che le autorità di tutela minorile si attivino per verificare la professionalità e integrità di questo psicologo.

Qui ci sono di mezzo dei bambini.

Invitiamo anche i cittadini che si sentono penalizzati da una perizia psicologica o che hanno subito ingiustizie a causa di perizie o valutazioni di natura psichiatrica o psicologica a farsi avanti e denunciare.

Paolo Roat
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

 

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