Uno psichiatra dice la verità: è OK non essere 'normale'

Adhd

Quando l'eroe di Mark Twain Huckleberry Finn fu costretto a studiare l'ortografia per un'ora ogni giorno, disse: "io non potrei sopportarlo oltre. Era noioso, ed io ero irrequieto." La sua maestra, Miss Watson, lo minacciava con la dannazione eterna se egli non avesse prestato attenzione e Huck Finn ammette che non sembrava una brutta alternativa. "Ma io non intendevo fare del male. Tutto quello che volevo era viaggiare; tutto quello che volevo era un cambiamento, non ero particolare."

Se fosse accaduto oggi, a Huck sarebbe stato diagnosticato l’ADHD, gli avrebbero prescritto Adderall e l’avrebbero costretto a frequentare la scuola, e il libro delle sue avventure non sarebbe mai stato scritto.

L'Associazione psichiatrica americana ha inventato il termine "ADHD" nel 1980 per dare ai bambini con iperattività, impulsività, breve durata dell'attenzione e facile distraibilità una diagnosi.

Chi avrebbe mai pensato che 28 anni più tardi, il Centro Nazionale per le statistiche sulla salute avrebbe segnalato che oltre 5 milioni di bambini americani (l’8%) di età compresa tra i 3 e i 17 anni avrebbero ricevuto questa diagnosi? Che è 1 ogni 12, e circa la metà di loro assumono quel farmaco.

Il Dr. William Evans rilevava sul Journal of Health Economics che uno dei principali indicatori per la diagnosi di ADHD era l'età del bambino in relazione alla classe frequentata. In altre parole, i bambini più piccoli in una determinata classe, hanno più sintomi ADHD rispetto a quelli più grandi. Nessuna sorpresa per questo: chiaramente più piccoli sono e più inquieti e meno in grado sono di concentrarsi su un argomento, o sedersi tranquillamente in un’aula tutto il giorno. Secondo la sua ricerca, "circa 1,1 milioni di bambini hanno ricevuto una diagnosi inappropriata e oltre 800.000 hanno assunto farmaci stimolanti quando in realtà si trattava solo di maturità in relazione all’età." Il dr. Evans ci tiene a precisare di non essere del tutto contrario all’uso dei farmaci, ma che 1 bambino su 12 gli pare davvero troppo

Vorrei che questo valesse solo per l’ADHD: l’ho scelto solo per illustrare il punto. Potrei dire lo stesso del disturbo bipolare, dell’OCD (disturbo ossessivo-compulsivo), ansia generalizzata, ansia sociale e molti altri, perché si tratta di iper-diagnosi, iper-trattamento e iper-medicalizzazione di problemi psichiatrici in tutta l'America. Il primo manuale diagnostico psichiatrico, DSM-I, nel 1952 elencava 106 disturbi. La revisione del DSM - IV nel 2000 ne aveva 365!

L’Istituto Nazionale di Salute Mentale ha trovato che il 26% degli americani (1 su 4) hanno una malattia mentale diagnosticabile.

La sola parola per questo è “grottesco”

Un disordine di qualsiasi tipo viene definito come qualcosa di sbagliato, confuso, mal funzionante, dovuto a un’ irregolarità nel funzionamento del cervello. Se il cervello di un quarto della popolazione americana è disordinato allora c’è qualcosa di molto, molto sbagliato nella mente umana, o nel nostro sistema di salute mentale.

In un'intervista nella rivista Wired nel gennaio 2011, Allen Frances (leader del comitato che redasse la versione IV del Manuale Diagnostico e Statistico per disturbi mentali ) adesso lo critica:

"Abbiamo fatto errori che hanno avuto conseguenze terribili,"  dice Frances.

Una di queste conseguenze, fa notare l’articolo, è che le diagnosi di ADHD sono salite alle stelle. Greenberg scrive:

"Frances pensa che il suo manuale abbia facilitato inavvertitamente queste epidemie — e, ancora, che abbia promosso una crescente tendenza a etichettare le difficoltà della vita come malattie mentali per poi trattarle con farmaci psichiatrici."

Questo è il problema: la professione psichiatrica ha assunto il ruolo di definire cosa sia 'normale' nella nostra società. Persino Il dizionario Webster definisce normale come "libero da un disturbo mentale".

Man mano che noi psichiatri volutamente restringiamo la fascia definita normale e questa diventa sempre più piccola e più piccola, l’universo anormale si espande per includere quasi tutti. Ma noi diciamo, "non ti preoccupare, possiamo risolvere questo con una pillola e renderti normale proprio come tutti gli altri."

La mia professione non ha solo ridefinito salute mentale tramite iper-diagnosticando e iper-medicalizzando un numero sempre crescente di diagnosi, ma stiamo anche portando via la speranza della natura umana dicendo ai nostri pazienti che sono intrinsecamente "anormali" e hanno bisogno di essere messi a posto.

L’ufficio dello psichiatra è passato da essere il posto dove nessuno avrebbe voluto andare per una visita… al luogo dove una pillola potrebbe risolvere tutto. E la psichiatria stessa è passata dall’essere stigmatizzati all’enfatizzazione.

Su una scala da 1 a 10, cosa separa un ADHD 7 da un ADHD 10?

Chi necessita una cura farmacologica e perché? Come potrebbe una persona usare una serie di "sintomi" come trampolino di lancio per il successo mentre un altro con gli esatti stessi sintomi necessita di medicine e terapia? Come hanno potuto amministratori delegati, come Richard Branson (Virgin Airlines), John Chambers (Cisco) e Charles Schwab far fruttare il loro ADHD in carriere tremendamente di successo, mentre gli altri sono alla ricerca di una pillola magica e una cura?

David Neeleman, fondatore di JetBlue ha detto che se avesse trovato una pillola magica per far sparire il suo ADHD, lui non l’avrebbe presa. Creatività e innovazione sono le caratteristiche distintive di quelli con ADHD. Quando un bambino si presenta con i sintomi, perché non gli diciamo che hanno 3 volte più probabilità di diventare imprenditori, prosperare in situazioni dirompenti, abbracciare l’avventura, invece di dare loro una diagnosi e una pillola?

Dobbiamo potenziare gli individui a pensare che è ok essere "non normale" e cambiare la mentalità che tutto può essere "sistemato" con una pillola o poche sedute di terapia.

Dobbiamo aiutarli a capire che ciò che essi percepiscono come loro tratto peggiore, potrebbe in realtà essere il loro meglio.

È giunta l’ora di un nuovo ordine del giorno nella salute mentale, basata sulla premessa che, quando si tenta di conformarsi a quello che viene percepito "normale", si perde la propria unicità — che è il fondamento della propria grandezza.

Il Dr. Dale Archer è una psichiatra e ospite frequente su "FoxNews.com Live." E’ l'autore del nuovo libro best-seller "Meglio che normale: come quello che rende diversi può rendere eccezionali". Per maggiori informazioni, visita il suo sito: Dr.DaleArcher.com.

Fox News-15 marzo 2012
Del Dr. Dale Archer
Fonte articolo: http://www.foxnews.com/opinion/2012/03/15/psychiatrist-tells-truth-its-ok-not-to-be-normal/

Nota del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani: Pur non avendo scelto noi il titolo, pensiamo che sia interessante il fatto che lo abbia fatto Fox News. Così la nostra domanda è: che farà il resto della psichiatria quando gli sarà richiesto di dire la verità, se i miliardi di euro in sovvenzioni statali alla psichiatria dipendono da una bugia?

Il CCDU sta lavorando affinché sia presa in considerazione ogni possibilità per prevenire che i bambini vengano "etichettati" ingiustamente come affetti da "disturbi mentali", specie attraverso programmi di "Istruzione Speciale" o attraverso l'uso nelle scuole di test e questionari psicopatologici e che sia protetto il loro diritto inalienabile ad essere educati senza l'uso di farmaci. Questo mondo appartiene a tutti noi, ma in misura maggiore ai bambini, ai quali un giorno verrà consegnato.

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