Fatti sconvolgenti sulla psichiatria rivelati dal riformatore psichiatrico

Peter R. Breggin

Non posso pensare ad un ospite più adeguato per il programma Salute Mentale Esposta in onda su Natural News Radio. La nostra missione è quella di esporre la frode, l’abuso e l’incompetenza nel settore della salute mentale, nonché promuovere metodi di guarigione naturali ed efficaci.

Peter R. Breggin, è uno psichiatra di Harvard ed ex consulente a tempo pieno per l’Istituto Nazionale di Salute Mentale, in Ithaca, New York. Il Dr. Breggin è l'autore di più di venti libri, tra cui il Best-seller Tornando a parlare di Prozac e il libro medico Trattamenti disabilitanti del cervello in psichiatria. Il suo libro più recente è Trattamento della pazzia, il ruolo dei farmaci psichiatrici nei casi di violenza, suicidio e criminalità. Egli è anche l’autore di decine di articoli scientifici, molti nel campo della psicofarmacologia.

Per più di trent'anni, il Dr. Breggin ha prestato opera come perito in molte cause civili e penali, tra cui alcuni processi contro le aziende produttrici di psicofarmaci, per affermare la responsabilità del produttore nei confronti del consumatore per la vendita di prodotti nocivi. Il suo lavoro ha fornito la base scientifica per tutte le cause sul Prozac.

I suoi sforzi come perito in tribunale e le sue pubblicazioni scientifiche hanno condotto la FDA a cambiare i bugiardini ufficiali di molti farmaci. È stato coinvolto in casi decisivi in difesa dei diritti dei pazienti riguardo antidepressivi, farmaci antipsicotici e discinesia tardiva, elettroshock e lobotomia (tutte pratiche psichiatriche che causano gravi e irreversibili danni cerebrali).

In una recente intervista, il Dr. Breggin ha raccontato la sua prima esperienza, come giovane stagista, quando fu avvertito che avrebbe potuto "danneggiare i pazienti" parlando loro regolarmente e trattandoli con decenza. E, in definitiva, le sue azioni hanno portato alla effettiva liberazione di numerosi pazienti trascurati, abbandonati in corsie secondarie.

Breggin sostiene che la psichiatria è sempre stata un abuso pubblico, e presenta documenti incontrovertibili a sostegno della sua tesi: una concisa storia della psichiatria, tracciata da un verbale del Consiglio direttivo dell'APA (Associazione Psichiatrica Americana) che è stato reso noto pubblicamente, dimostra come l'obiettivo dell'APA sia di trasformare intere comunità in ospedali psichiatrici, cosa che sta effettivamente facendo.

Il Dr. Breggin accusa la psichiatria di usare la prescrizione eccessiva di farmaci come uno dei modi per mantenere il controllo del campo della salute mentale. L'APA non poteva competere con gli psicoterapeuti che effettivamente volevano aiutare i loro pazienti, così si è fabbricata un modello medico - mai sostenuto né documentato da oneste prove scientifiche - in base al quale la malattia mentale sarebbe basata sulla nozione inventata di uno "squilibrio biochimico."

Come aiutare le persone allora?

Generalmente le persone con una varietà di "disturbi mentali" possono liberarsene in pochi minuti in maniera non dannosa con un trattamento di qualche mese, come dimostrato dal modello finlandese e dal lavoro quotidiano dello stesso Dr. Breggin e di tanti altri psicoterapeuti tra cui, in Italia, il Dr. Giorgio Antonucci. Il Dr. Breggin sostiene infatti che esistono vari approcci per la salute mentale ed il suo recupero: la causa più trascurata di stress mentale è infatti la basilare fiducia umana, o la sua mancanza.

Conclude il Dr. Breggin:

“Occorre aprire la strada ad un sistema di salute mentale più umano, empatico, basato su fiducia e autentico contatto umano, non su un ipotetico squilibrio biochimico. Questo è importante”.

Natural News Di Mike Bundrant 6 Marzo 2012

Fonte articolo: http://www.naturalnews.com/035157_peter_breggin_psychiatry_mental_health.html

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche e richiedere l'applicazione del consenso informato secondo il Codice di Deontologia Medica art. 33, 34 e 35.

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