Cambiare tutto per non cambiare niente

TSO incostituzionale

A cinquant’anni dalla riforma mancata, un’altra gattopardata vanifica il tentativo di salvaguardare i diritti umani in ambito psichiatrico

“La montagna ha partorito un topolino”

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione di volontariato a vigilanza e difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale, manifesta il proprio disappunto per il modo riduttivo con cui è stata implementata l’ordinanza della Cassazione riguardo l’incostituzionalità degli articoli di legge che disciplinano il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Le modifiche apportate riguardano l’obbligo di notifica del provvedimento al diretto interessato e il diritto di questi ad apparire dinnanzi al giudice in contraddittorio per far valere le proprie ragioni.

Nella sua sentenza, la Corte Costituzionale ricorda che l’obbligo di comunicazione e l’obbligo di audizione sono “necessari anche in relazione ad altre misure restrittive della libertà personale, quali l’accompagnamento coattivo alla frontiera e il trattenimento dello straniero presso centri di permanenza per il rimpatrio” ma, nel caso del TSO, non modifica la tempistica - ben quattro giorni - che possono intervenire tra l’esecuzione del TSO e la sua convalida da parte del giudice tutelare, vanificando così la tutela.

Secondo il CCDU:

 “La montagna ha partorito un topolino. Come già nel 1978, quando il parlamento approvò in fretta e furia la legge 180 per annullare gli effetti del referendum promosso dai radicali, limitandosi in realtà ad abrogare il ricovero coatto facendolo però rientrare dalla finestra col nome di TSO, anche questa volta la scelta di non rispettare il diritto di una persona a essere sentito dal giudice prima di essere prelevato con la forza e rinchiuso in un reparto psichiatrico vanifica del tutto il cambiamento: davanti al giudice tutelare si presenterà (probabilmente in videochiamata) una persona sedata al limite del rimbambimento, magari con la bava alla bocca a causa degli psicofarmaci, del tutto incapace di far valere le sue ragioni in un contraddittorio. 

Permane nel Belpaese un’eclatante violazione delle convenzioni internazionali, peraltro ratificate dall’Italia con pieno valore di legge, come la Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo e la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonché delle linee guida ONU sulla salute mentale, che prevedono l’abbandono di qualsiasi pratica coercitiva.”

Tra i progetti di riforma attualmente sul tappeto, il disegno di legge d’iniziativa popolare per la riforma del TSO sottoscritto dal CCDU (https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/1800000)  è l’unico che implementa pienamente lo spirito dell’ordinanza dei giudici supremi e la lettera delle convenzioni internazionali in materia di salute mentale. 

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