CCHR Spagna vince una causa intentata dalla Società Spagnola di Psichiatria

Giustizia

La SEP (Società Spagnola di Psichiatria) aveva citato in giudizio CCDH Spagna e CCHR International per diffamazione degli psichiatri. 

Gli psichiatri spagnoli contestavano il contenuto di pagine web e documentari in cui viene offerta ampia informazione su attività immorali e illegali svolte dai membri di quella professione nel mondo. 

L’azione legale aveva l’evidente scopo d’imbrigliare il CCDH e il CCHR, impedendo l'espressione delle loro opinioni, ma con una sentenza pubblicata il 10 febbraio 2023 dalla Quattordicesima Sezione del Tribunale provinciale di Madrid, la giustizia ha dato ragione al CCDH/CCHR, riconoscendo loro il diritto alla libertà di espressione e condannando le SEP a pagare le spese legali.

La corte ha ammesso che le critiche alla psichiatria sono state fatte con toni piuttosto forti, ma ha anche ricordato che in gioco c'è l'internamento coatto delle persone. In sostanza la letteratura di CCDH/CCHR nega il fondamento scientifico della psichiatria (in quanto pseudoscienza che non è stata in grado di convalidare una sola ipotesi su alcuna malattia psichiatrica), diffonde l’idea che gli psicofarmaci non curino mai la malattia o il disturbo, e sostiene che la psichiatria sia diventata un sistema di controllo sociale, con manifestazioni autoritarie come il ricovero coatto. 

“Pensiamo – sostiene la corte - che siamo di fronte a un caso in cui dovrebbe prevalere la libertà di espressione, e che le affermazioni contenute nell'articolo siano mere ripubblicazioni o deduzioni di principi già sostenuti dalle varie correnti antipsichiatriche esistenti..."

La Corte provinciale, entrando nel merito delle affermazioni oggetto di denuncia, ha stabilito che:

 "I presunti reati sono costituiti da affermazioni che non possono essere contraddette, ovvero che si continuano a praticare ricoveri forzati e involontari e si prescrivono cure senza il consenso dei pazienti, e da alcune frasi rilasciate dallo storico della medicina Edward Shorter e dallo scomparso Thomas Szasz, co-fondatore del Citizens Commission on Human Rights, e professore emerito di psichiatria presso l’Università di New York a Syracuse”.

Il CCDH, ente riconosciuto di pubblica utilità, e il CCHR mirano a sradicare le violazioni dei Diritti Umani nel campo della salute mentale, come richiesto dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e dalla stessa Organizzazione Mondiale della Salute, e sono manifestamente contrari alle procedure utilizzate negli ospedali psichiatrici, come elettroshock, reclusione forzata o trattamento forzato, e la contenzione chimica o meccanica, procedure che sono state trattate dall'ONU come forme di tortura da abolire. 

Invitato come relatore speciale alla sessione di inaugurazione del marzo 2023 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità a Ginevra, il Presidente del CCDH Spagna ha ricordato che il CCDH non smetterà mai di sensibilizzare il pubblico sulle violazioni dei diritti umani impliciti nelle pratiche psichiatriche coercitive.

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