Il Commissione dell'Assemblea del Consiglio d'Europa respinge all'unanimità il protocollo sulle misure involontarie in psichiatria
La Commissione per gli Affari Sociali, la Salute e lo Sviluppo Sostenibile (SOC) dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE) ha espresso un netto dissenso nei confronti di un possibile nuovo Protocollo Addizionale, sostenendo che renderebbe "più difficile l'abolizione delle pratiche coercitive" nei contesti di assistenza psichiatrica. La decisione è stata unanime, ma il Parere deve ancora essere discusso in Assemblea Plenaria (PACE).
Forte critica al protocollo addizionale
La commissione SOC del PACE si è pronunciata contro la bozza di un possibile nuovo Protocollo Addizionale alla Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (Convenzione di Oviedo), che riguarda il collocamento e il trattamento involontario delle persone nei servizi di assistenza psichiatrica.
Il testo è stato oggetto di forti critiche e opposizione sin dalle fasi preliminari di stesura. Il Comitato parlamentare, incaricato di redigere il Parere sul Protocollo, ha ribadito con forza che il Consiglio d'Europa, in quanto principale organizzazione regionale per i diritti umani, "deve integrare pienamente il cambio di paradigma della CRPD nel suo lavoro."
Esperti e società civile esprimono soddisfazione
La relatrice della Commissione SOC, Carmen Leyte, ha espresso grande soddisfazione alla rivista European Times per l'esito della votazione: sulla base della sua relazione, la Commissione Parlamentare SOC ha deciso all'unanimità di respingere il Protocollo Addizionale.
Il Parere, adottato all'unanimità dal Comitato PACE, è stato accolto con favore dai principali gruppi della società civile.
- John Patrick Clarke, Vicepresidente dell'European Disabilities Forum (EDF), ha dichiarato a European Times: "Siamo lieti di vedere questa decisione, che riafferma i diritti, la dignità e l'autonomia delle persone con problemi psicosociali e di salute mentale."
- Olga Kalina, Presidente della Rete Europea di (Ex) Utenti e Sopravvissuti alla Psichiatria (ENUSP), ha commentato: "ENUSP accoglie con grande favore la decisione unanime del comitato del PACE e desidera esprimere la sua profonda gratitudine e apprezzamento per la volontà del comitato di attenersi agli standard della CRPD delle Nazioni Unite e sostenere i diritti delle persone con disabilità psicosociali e problemi di salute mentale."
La relazione finale ha evidenziato come l'ex Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, le organizzazioni della società civile e vari organismi pertinenti delle Nazioni Unite (incluso il Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità) "sono fermamente contrari alla bozza di Protocollo, ritenendo in particolare che sia incompatibile con la CRPD, che è stata ratificata da tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa." Il Comitato ha aggiunto che essi sostengono che "la bozza di Protocollo renderebbe più difficile l'abolizione delle pratiche coercitive nei contesti di assistenza psichiatrica e sarebbe contraria allo spirito e alla lettera della CRPD."
Kadri Soova, Direttrice di Mental Health Europe, ha affermato a European Times: "Il parere negativo del Comitato SOC del PACE è un passo molto incoraggiante per salvaguardare i diritti e la dignità delle persone con disabilità psicosociali e problemi di salute mentale in tutta Europa". Ha aggiunto che la decisione "Dimostra che i responsabili politici stanno ascoltando le preoccupazioni sollevate dalla società civile, dagli esperti di diritti umani e dalle persone con esperienza diretta."
In linea con queste posizioni, Olga Kalina di ENUSP ha poi aggiunto che la sua organizzazione "insieme ai nostri alleati, ha sostenuto per anni l'opposizione all'adozione della bozza di Protocollo Addizionale, il cui fine è di legittimare gli interventi coercitivi in psichiatria e la sostituzione del processo decisionale nell'era post-CRPD." Ha concluso: "Crediamo fermamente, insieme all'Iniziativa QualityRights dell'OMS, che sia possibile costruire servizi di supporto per la salute mentale basati sui diritti umani e che la coercizione non possa mai equivalere a cura."
Soddisfazione nel parlamento italiano e tra i gruppi per i diritti umani
La senatrice Aurora Floridia, membro del Parlamento italiano e del Comitato SOC del Consiglio d'Europa, ha espresso viva soddisfazione per l'esito del dibattito: "È fondamentale aver riaffermato con forza la centralità della CRPD: auspico che l'Assemblea Plenaria ratifichi pienamente queste indicazioni."
Anche il vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU odv) ha manifestato soddisfazione per il parere negativo: "La cosiddetta alleanza terapeutica non può essere ottenuta con la forza. La Commissione Affari Sociali ha coraggiosamente ribadito la centralità della convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), aprendo la strada all’implementazione delle linee-guida ONU/OMS per i servizi di salute mentale che chiedono una transizione dal modello biologico-coercitivo verso un approccio olistico, psico-sociale e rispettoso dei diritti umani, che trasformi finalmente in realtà il sogno di Franco Basaglia."
Prossimi passi: la discussione in plenaria
Nonostante il successo in Commissione, il CCDU invita alla cautela: "Questa non è la fine della strada. Il prossimo voto in plenaria a gennaio e la successiva decisione del Comitato dei Ministri saranno decisive. Accogliamo con favore questo momento importante, ma lo facciamo con cautela e con un rinnovato impegno a garantire che qualsiasi quadro giuridico in Europa sia pienamente in linea con la CRPD delle Nazioni Unite e sostenga i diritti umani, l'autonomia e l'uguaglianza per tutti. Il nostro lavoro continua."