Cormano: Deficit dell'attenzione, disturbi dell'apprendimento – prevenzione o propaganda?

Cormano: Deficit dell'attenzione - disturbi dell'apprendimento - prevenzione o propaganda?

Ancora controversie sull'ADHD: prevenzione o propaganda?

Il 28 aprile a Cormano (Milano), presso i locali dell'associazione AS.P.E.A, davanti a un pubblico interessato e partecipante, si è tenuta la conferenza "Deficit d'attenzione e disturbi dell'apprendimento – prevenzione o propaganda?".

La conferenza, organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), intendeva fare luce sul controverso tema dell'ADHD – il disturbo dei bambini vivaci e distratti – e l'annesso giro d'affari multimiliardario legato alla vendita dei farmaci.
Si tratta di stimolanti anfetaminici caratterizzati, come ricordato dalla FDA (autorità farmacologica statunitense), da effetti collaterali preoccupanti: dipendenza fisica e psicologica, comportamento anormale, episodi psicotici, sintomi di psicosi e mania, allucinazioni, problemi cardiovascolari, decesso improvviso, ecc.

L'istruzione è uno degli annosi problemi che sempre più preoccupa i genitori. Gli scolari annaspano in un'istruzione difficile e faticosa che mette soltanto l'attenzione su tempo di esecuzione e velocità di consegna. Se l'alunno non ce la fa, scatta il meccanismo di diagnosi per la verifica di disturbi dell'apprendimento, che ricordiamo sfociano in etichette psichiatriche ben descritte nel DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

La conferenza è stato aperta da Alberto Brugnettini, fisico e membro del Direttivo CCDU.
Brugnettini ha illustrato la differenza essenziale tra psichiatria e le branche convenzionali della medicina e ha denunciato l'enorme giro d'affari che vi sta dietro.

"Ci sono enormi conflitti d'interesse in gioco. I ricercatori che testano efficacia e pericolosità di nuovi farmaci sono spesso nel libro paga delle case farmaceutiche come consulenti, e le riviste che pubblicano i loro risultati campano con i finanziamenti di Big Pharma. Non solo, le case farmaceutiche sono libere di pubblicare solo gli studi positivi e occultare quelli che mostrino l'inefficacia o la pericolosità dei loro prodotti."

Ha parlato infine Antonella Marzaroli, un'insegnante elementare. Un intervento appassionato in difesa dei bambini, ingiustamente trattatati come se loro fossero un problema, mentre il problema risiede in un sistema scolastico inadeguato. "Contrariamente all'opinione implicitamente diffusa dalla psichiatria – ha sottolineato la Marzaroli – i bambini sono esseri umani, non cavie: hanno il diritto di aspettarsi protezione, assistenza, amore e l'opportunità di sviluppare il loro pieno potenziale. Questo diritto viene loro negato dalle camicie di forza verbali e chimiche cui sono soggetti."

Chiediamo anche in Europa una normativa, simile a quella USA, che obblighi studiosi, ricercatori e riviste scientifiche a rivelare i loro conflitti d'interesse con il produttore di un certo farmaco prima di pubblicare un articolo su quel farmaco. Chiediamo inoltre che diventi obbligatorio pubblicare tutte le ricerche relative a un dato farmaco, anche quelle con esito negativo.

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