DDL Leonelli: si rischia l’aumento diagnosi e psicofarmaci ai bambini

Adhd

Il Comitato ONU per i Diritti del Fanciullo (CRC) esprime preoccupazioni per l’incremento di diagnosi psichiatriche di ADHD e di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini. In Umbria, la controversa proposta di legge del Consigliere Giacomo Leonelli rischia di favorire tale aumento di diagnosi e prescrizioni.

Umbria. Nelle recenti Osservazioni e Raccomandazioni all’Italia in merito all’implementazione dei diritti dei bambini, il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti del Fanciullo (CRC) ha segnalato un aumento del numero di bambini con problemi comportamentali e diagnosi di ADD/ADHD, e l'aumento delle prescrizioni di farmaci psicotropi o psicostimolanti e antidepressivi.

Le Raccomandazioni del CRC sono state pubblicate il 7 febbraio 2019, dopo due anni d’indagini e discussioni approfondite con le autorità e il governo italiani. Pertanto tra le varie raccomandazioni il Comitato ha chiesto allo Stato italiano di:

“… (c) assicurarsi che le diagnosi ai bambini con ADD/ADHD siano attentamente esaminate e che la prescrizione di farmaci sia utilizzata come misura di ultima istanza e solo dopo una valutazione individualizzata dell'interesse superiore di quel bambino; (d) assicurarsi che i bambini e i loro genitori siano adeguatamente informati sui possibili effetti collaterali della prescrizione di farmaci e sulle alternative non mediche.”

In Umbria, la dibattuta proposta di legge “Disposizioni in materia di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD - Attention Deficit Hyperactivoty Disorder)” non pare cogliere le indicazioni delle Nazioni Unite. A sostenerlo è Fabio Lucentini, referente per le Marche del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), una Onlus impegnata nella difesa dei diritti umani e nella denuncia di abusi nel campo della salute mentale.

“Pur apprezzando l’interesse mostrato per la tutela della salute dei minori, nel disegno di legge non si fa alcuna menzione al consenso informato sugli effetti indesiderati degli psicofarmaci, né alle alternative non mediche, come richiesto dalle Nazioni Unite.”

Sostiene Fabio Lucentini.

“Questo disegno di legge omette importanti figure professionali non mediche in un ambito, quello scolastico, in cui l’approccio pedagogico e umanistico dovrebbe prevalere su quello medico. Non è difficile immaginare come questa legge causerebbe un ulteriore aumento di prescrizioni psicofarmacologiche, in barba alle raccomandazioni ONU.”

C’è di peggio. Secondo l'assessore alla salute Luca Barberini, non si dovrebbe fare una legge ad hoc per uno specifico disturbo, ma includere altri disturbi simili nel disegno di legge; con ovvio riferimento ai DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento, inclusi nel Manuale Diagnostico e Statistico - l’elenco ufficiale di disturbi mentali utilizzato in psichiatria). Sebbene la diagnosi di DSA non implichi una prescrizione farmacologica, essa apre la porta alla possibilità di altre diagnosi psichiatriche che, queste sì, possono avviare i bambini sulla strada della pillola. A questo proposito è utile ricordare come una ricerca sulle associazioni internazionali che promuovono misure contro i disturbi dell’adolescenza, abbia rilevato preoccupanti connessioni con l’industria farmacologica multimilionaria.

In questi anni, il CCDU ha raccolto innumerevoli richieste di aiuto di genitori i cui figli erano stati etichettati con diagnosi psichiatriche, e per i quali si erano aperte le porte delle cure farmacologiche. In certi ambiti abbiamo scoperto un’impressionante psichiatrizzazione dei bambini dovuta a determinate politiche, come nel caso di Merano: la città con più bambini psichiatrizzati d’Italia

Auspichiamo quindi che le Raccomandazioni delle Nazioni Unite siano prese seriamente in considerazione dalla Regione Umbria, per evitare di prendere decisioni potenzialmente dannose per i nostri bambini.
 

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