Disastro Germanwings, ennesima strage causata da psicofarmaci?

Antidepressivi: prozac, paxil, zoloft

Pseudoscienza psichiatrica e interessi economici multimilionari di alcune case farmaceutiche si sposano, e producono disastri

Le notizie sullo schianto del volo Germanwings continuano ad arrivare, e anche se a volte sono parziali e contraddittorie, su due dati sembra esserci accordo tra le diverse fonti: Andreas Lubitz aveva un passato di cure psichiatriche, e nel suo appartamento sono stati trovati antidepressivi.

5 anni fa la FAA (Federal Aviation Administration) abolì il divieto che da 70 anni impediva ai piloti americani sotto trattamento psichiatrico di prestare servizio. Da allora i piloti hanno il permesso di volare sotto l'effetto di potenti psicofarmaci. La regola era stata imposta a causa dei gravi effetti collaterali, stanchezza, difetti di visione e giudizio.

Furono 4 gli antidepressivi consentiti: Prozac, Zoloft, Celexa e Lexapro. Fred Tilton, medico della FAA, disse che anche altri psicofarmaci avrebbero potuto essere approvati. I piloti in cura sono tenuti a effettuare una visita psichiatrica ogni sei mesi. L'agenzia FAA dice di non conoscere il numero di piloti interessati, ma stima una percentuale di piloti depressi non dissimile da quella della popolazione, circa il 10%.

Con questa decisione, a esserne coinvolte non saranno le sole compagnie aeree.

Come sostenne all'epoca il Dott. Breggin:

"La FAA dovrebbe invertire la sua decisione prima che sia troppo tardi e centinaia di vite si perdano quando un pilota diventa impulsivo, suicida o violento - o solo perde la sua nitidezza - sotto l'influenza di farmaci antidepressivi".

La FAA disse di voler contribuire a rimuovere lo stigma che circonda la malattia mentale ed i farmaci antidepressivi, consentendo ai piloti di prendere i farmaci. Così la FAA (cedendo a pressioni da parte di Big Pharma?) si unisce alla campagna per la commercializzazione di psichiatria e psicofarmaci.

L'episodio di cui si è reso protagonista Lubitz non è la prima strage messa in atto da una persona sotto l'effetto di psicofarmaci ma, per numero di vittime e per la modalità di esecuzione, è senz'altro la più eclatante. Ripercorriamo in breve solo alcuni degli episodi più recenti, ché altrimenti la lista sarebbe troppo lunga.

Agosto 2013. Aaron Alexis, un ex soldato, in cura psichiatrica con l'antidepressivo Trazodon, commette una strage all'arsenale di Washington. Il bugiardino del Trazodone riporta un avviso dell'agenzia farmacologica statunitense (FDA): può causare suicidio.

Maggio 2014. Sparks, Nevada. L'adolescente Jose Reyes uccide un insegnante e ferisce due compagni di scuola. Il ragazzo era in cura con antidepressivi.

Luglio 2014. Andy Lanza uccide sua madre, va a scuola (a Sandy Hook, Connecticut) per compiere una vera e propria strage e si suicida prima dell'arrivo della polizia. Era in cura con uno psichiatra che poi ha distrutto le cartelle cliniche ed è fuggito in Australia.

Agosto 2014. L'attore Robin Williams commette suicidio. Il referto del medico legale riferisce di un farmaco antidepressivo trovato nel sangue di Williams al momento della sua morte, nella fattispecie l'antidepressivo Mirtazapine, (noto anche come Remeron) – un farmaco che vanta ben 10 avvertenze d'uso (a livello internazionale) perché porta a suicidi premeditati.

Settembre 2014. Vezelay (Francia): un quarantanovenne spara su un gruppo di liceali in visita scolastica ferendone due, di cui uno in modo grave. L'uomo era in cura con psicofarmaci.

Novembre 2014. Muore suicida il marine Johnny Lutz (veterano delle guerre in Iraq e Afghanistan). I familiari riferiscono che i medici del Programma Veterani gli hanno somministrato psicofarmaci potenti che l'hanno portato al suicidio.

Né mancano i casi italiani (lista di gran lunga incompleta):

  • A Davagna (Genova), un uomo di 53 anni, uccise una donna massacrandola a colpi d'ascia. L'uomo era in trattamento psichiatrico.
  • A Roma, un uomo di 35 anni uccise la colf di 38 anni, che lavorava nella villetta dove lui viveva in affitto, decapitandola poi con una mannaia. Era in trattamento psichiatrico con antidepressivi.
  • A Seriate (BG) un uomo di 26 anni di Brivio (LC), decise di andare a fortissima velocità sull'autostrada e provoca un incidente, in cui perde la vita l'amico che era in macchina con lui. Dice poi: "C'era una voce che mi diceva di mettermi a correre". L'uomo era in trattamento psicofarmacologico.

I media di solito incolpano la malattia ("Era depresso"), dando per scontato il logoro luogo comune del matto che ammazza e si ammazza - un cliché privo di fondamento. Queste persone, in realtà, pur se "depresse", non avevano mai ammazzato nessuno né avevano mai tentato il suicidio prima di entrare in cura. La cosa è nota, ed è citata tra i rischi di questi potenti farmaci psicotropi, al punto che negli USA, l'agenzia FDA ha imposto ai produttori di stampare sulle confezioni un riquadro nero (black box) - simile a quello usato sui pacchetti di sigarette - con la lista di effetti dannosi tra cui il suicidio.

Gli studi scientifici che dimostrano questo legame sono numerosi. (Vedi sezione "Antidepressivi di nuova generazione")

Il CCDU chiede alle autorità di indagare su questi omicidi/suicidi apparentemente insensati, e fare qualcosa di concreto per fermare le stragi commesse da persone con la mente alterata da farmaci psicotropi. Si potrebbe cominciare, così come si fa per droghe e alcol, col vietare la guida (auto, moto, bus, treni, tram, aerei ecc.) a chi sia in trattamento con psicofarmaci.

Fonti:

  • http://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE63202W20100403
  • http://www.huffingtonpost.com/dr-peter-breggin/antidepressants-pilots-ta_b_542240.html
  • http://online.wsj.com/article/SB20001424052702304871704575159740692643072.html

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