FINALMENTE LIBERO!!! Un passo in avanti verso la libertà di trattamento

I diritti umani non sono né di destra né di sinistra

Come annunciato oggi nel corso del TG regionale, si è risolta positivamente la vicenda del ragazzo di Brentonico che secondo la madre e anche a nostro avviso era stato sottoposto ingiustamente a TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).

Luca si è rifiutato di accettare il piano terapeutico proposto dalla psichiatria ed è stato liberato “senza condizioni”. Ora è libero di trasferirsi in Toscana per essere accolto in una comunità di reinserimento sociale come da lui ripetutamente richiesto nel corso di questa triste vicenda.

La storia di Luca è simile a quella di molti altri ragazzi che sono costretti a subire passivamente programmi terapeutici psichiatrici che si fondano anche sulla minaccia aperta o velata di un TSO.

Già nel marzo del 2008 avevamo denunciato la situazione di molte persone che si erano rivolte a noi perché costrette a subire un “percorso terapeutico” contro la loro volontà. In molti casi erano obbligate ad assumere psicofarmaci che li debilitavano nel corpo e nello spirito, ma non avevano il coraggio di ribellarsi a questa situazione per paura di un TSO.

Secondo la loro testimonianza, la firma in calce al “contratto terapeutico” era stata loro “estorta” e non corrispondeva alla loro effettiva volontà.

Indipendentemente dalla scarsa validità terapeutica di un percorso di recupero non consenziente, esso rappresenta anche una grave violazione del diritto alla libertà terapeutica garantito dalla nostra Costituzione.

Nel caso di Luca registriamo con soddisfazione il passo in avanti fatto dal reparto di psichiatria di Arco in direzione di una vera libertà di scelta terapeutica. Ma che cosa succede a quei ragazzi che non hanno alle spalle una mamma determinata, una certa solidità economica che permetta loro di essere tutelati da un avvocato e l’assistenza di un’associazione?

Nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, lanciamo un appello ai nostri rappresentanti politici perché si facciano carico del loro impegno nei confronti dei cittadini che li hanno eletti affinché le libertà fondamentali affermate dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo non “rimangano solo sulla carta”.

Condividi con