Foggia: orrori e abusi al Don Uva - CCDU “è ora di finirla – gli psichiatri devono pagare”

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Pazienti psichiatrici chiusi in stanza e legati, due episodi di violenza sessuale, diciannove episodi di maltrattamenti, tredici sequestri di persona e un tentativo di rimuovere le telecamere installate dai Carabinieri. Coinvolti una trentina tra operatori sociosanitari e infermieri, ma il CCDU - Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – chiede che siano indagati gli psichiatri.

La storia sembra ripetersi. Appena tre anni fa, Elena Casetto moriva, bruciata viva, mentre era legata al letto di contenzione del reparto di psichiatria dell’ospedale di Bergamo: i giudici se la presero con gli addetti all’antincendio, mentre gli psichiatri riuscirono a farla franca.

Com'è possibile trasformare un luogo di ricovero in un girone infernale all’insaputa dei medici responsabili, e senza che nessuno ne parli? 

Come già successo nel 2009 nel reparto psichiatrico di Vallo della Lucania, quando Francesco Mastrogiovanni morì dopo 5 giorni ininterrotti di vera e propria tortura nel letto di contenzione, anche a Foggia sono le telecamere a raccontare la verità - non gli psichiatri. 

Per questo il CCDU chiede che tutti i reparti di psichiatria vengano obbligatoriamente dotati di telecamere di sorveglianza, le cui riprese non siano utilizzabili dagli operatori come strumento di controllo dei pazienti, ma siano disponibili solo all’autorità giudiziaria.

Oltre all’obbligo di telecamere, il progetto di riforma del TSO proposto dal CCDU e dall’Associazione Radicale Diritti alla Follia prevede una serie di modifiche in senso garantista, ed è scaricabile qui.

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