Furto di bambini - uno sguardo obiettivo attraverso la coltre di fumo mediatico

bimbi strappati

I veri responsabili di una vergogna, che non è affatto limitata a Bibbiano, sperano di farla franca 

Il giro d’affari multimilionario generato da ciò che la stampa ha definito “furto di bambini” non smette di generare polemica e controversia, per la maggior parte incentrata su argomenti politici o emotivi. La magistratura sta cercando di fare luce, ma al di là delle responsabilità individuali a carico di singoli operatori e dirigenti, questa compravendita di bambini non sarebbe stata possibile senza la complicità degli psichiatri coinvolti.

Diagnosi inventate

Il meccanismo è ormai noto, ed è stato abbondantemente documentato sulla stampa, mostrando le valutazioni copia-incolla utilizzate per giustificare gli allontanamenti coatti. Queste diagnosi, essendo prive di riscontri oggettivi (analisi del sangue, TAC, radiografie ecc.), sono per loro natura soggettive e opinabili, e non dovrebbero avere valore di prova.

Ciò è riscontrabile nei tribunali di tutto il mondo quando, quotidianamente,  il perito dell’accusa e quello della difesa esprimono pareri diametralmente opposti sullo stato mentale dell’imputato.  

Se lasciamo a un professionista il potere di trasformare un’opinione in un “fatto probante” non dobbiamo meravigliarci se qualcuno abusa di questa bacchetta magica, distribuendo, dietro lauto compenso, etichette di ‘genitori inadatti’ o ‘bambini disturbati’.

Persino all’interno della comunità psichiatrica si trovano infatti diversi esponenti (Thomas Szasz, Giorgio Antonucci, Peter Breggin, Margaret Hagen - solo per citarne alcuni) che esprimono forti dubbi sull’enorme influenza delle perizie psichiatriche nei tribunali.

Angeli e Demoni

Non finisce qui. Secondo l’accusa, gli psichiatri avrebbero utilizzato tecniche psichiatriche di manipolazione della memoria per instillare ricordi falsi nelle menti dei bambini. Non è la prima volta che ciò accade.  

Il libro, e inizialmente podcast di Pablo Trincia, sul caso noto come ‘I diavoli della Bassa Modenese’, documenta anni di processi per presunti abusi, riti satanici e sacrifici umani, basati su false memorie. Il caso si concluse con il carcere per alcuni genitori (tra cui il presunto capo della setta, condannato a 14 anni, e pienamente riabilitato post mortem) e il suicidio di altri. Una ventina di bambini sono spariti per sempre, anche i figli degli assolti. 

Com’è noto, psicologi e assistenti sociali di allora erano in gran parte gli stessi oggi coinvolti nell’inchiesta choc di Reggio Emilia ‘Angeli e Demoni’. Le indagini sono iniziate alla fine dell'estate del 2018, dopo l'anomala escalation di denunce all'autorità giudiziaria, da parte dei servizi sociali, per abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. 

L'analisi dei fascicoli vedeva puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato, ma ciò non fermava il percorso “terapeutico” reiteratamente richiesto. Da tale spunto si è sviluppata l'intensa indagine che secondo l’accusa avrebbe svelato i numerosi falsi documentali redatti dai servizi sociali in complicità con alcuni psicologi. Si realizzava la diagnosi di una mirata patologia post traumatica a carico dei minori, condizione necessaria a garantirne la prese in carico da parte degli indagati e, nota bene, la possibilità riaggiustarne la memoria.

Tecniche di manipolazione della memoria

Secondo quanto emerso sulla stampa, i professionisti indagati avrebbero fatto uso di una tecnica psichiatrica nota come EMDR (Eye Movement Desentisization and Reprocessing - Desensibilizzazione e rielaborazione tramite movimenti oculari), una tecnica psichiatrica controversa vagamente imparentata con l’ipnosi. Secondo il sito emdr.it  “La terapia EMDR … affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni.” La tecnica EMDR si basa sull’assunto che una persona sotto stress memorizzi gli eventi in una zona inaccessibile della memoria, che diventerebbe accessibile tramite la EMDR.

La diagnosi di DSPT (Disturbo da Stress Post-Traumatico) autorizzava il trattamento con la tecnica EMDR. E qui sta il trucco. Scopo della terapia sarebbe, appunto, la desensibilizzazione e rielaborazione di questi ricordi traumatici, ma la si può anche usare per fare del male.  E’ sufficiente visitare Google e digitare “EMDR false memories” per trovare le prove.  

l sito web dell’Istituto Maiberger, specializzato nella pratica e insegnamento di questa disciplina, mette in guardia contro questo pericolo, e uno studio pubblicato nel 2018 sulla rivista “Clinical Psychological Science” da ricercatori del Dipartimento di Psicologia Forense all’Università di Maastricht ha dimostrato in maniera conclusiva come la tecnica EMDR possa essere usata per creare falsi ricordi. 

Anche in Italia, la dottoressa Silvana De Mari, che conosce bene questa tecnica, in un recente articolo sul caso Bibbiano avvisa: 

“Se usata male può fare danni. Deve essere usata in maniera rigorosa [...] Durante la stimolazione bilaterale il terapeuta deve restare rigorosamente in silenzio. È una fase di stimolazione cerebrale. Se durante questa fase il terapeuta parla, suggerisce, inventa, può essere semplicemente fastidioso, ma potrebbe creare e instillare false memorie. Una terapia e un interrogatorio devono essere fatte sempre con domande neutre e aperte (Cosa è successo? Come ti sei sentito?), mai con domande che possano suggerire qualcosa (qualcuno ti ha toccato? Quella persona ti ha fatto male?) altrimenti c’è il rischio di creare false memorie. Il cervello compiacente, e quello dei bambini un po’ lo è -  non osa contraddire. In EMDR questo rischio aumenta.”

Bibbiano non è un caso isolato. Ogni anno il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani riceve decine di segnalazioni di casi simili da ogni angolo del Belpaese, in maniera trasversale e bipartisan.  Se vogliamo davvero fermare questa vergogna, non è sufficiente processare amministratori, politici e operatori: i veri responsabili devono essere chiamati a rispondere del loro operato, e i giudici dovrebbero sganciarsi dall’ingombrante presenza psichiatrica nei tribunali, riprendendosi il loro ruolo di “perito dei periti”. La Corte dei Conti dovrebbe verificare se lo Stato stia sovvenzionando attività di ricerca psichiatrica sulla manipolazione della memoria con soldi dei contribuenti e, nel caso, chiudere subito i rubinetti.

Riferimenti:

  • https://maibergerinstitute.com/false-memories-and-emdr-therapy/
  • https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/2167702618757658
  • http://lanuovabq.it/it/bibbiano-come-guarire-dallorrore

Condividi con