Giovane ridotto in Gravi condizioni dalle "cure" psichiatriche

TSO - Contenzione

La sera del 29 dicembre volontari del CCDU (Comitato dei Cittadini per Diritti Umani nel campo della salute mentale) si sono recati in visita presso gli Spedali Riuniti di Livorno, al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura X° Padiglione a far visita ad un amico, S.P., trentenne, ricoverato in Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.) il pomeriggio precedente.

Il giovane si trovava in uno stato di totale incapacità di parlare, poiché a causa degli effetti collaterali degli psicofarmaci somministratigli contro la sua volontà, la bocca rimaneva completamente aperta permanentemente, mentre la lingua roteava vorticosamente. Non riusciva a camminare e dopo pochi passi si accasciava al suolo.

A tratti rantolava ed aveva grossi problemi a respirare. Scioccati da quanto veduto, abbiamo documentato le condizioni del giovane fotografandolo.

Ci domandiamo come fa la medicina a ridurre in questo stato una persona in così breve tempo quando dovrebbe essere supposta a curare. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la salute del ragazzo al personale infermieristico, pensando che lo facessero visitare da un medico, ma ci hanno risposto che erano gli effetti "normali", così li ha definiti una di loro, degli psicofarmaci.

Alle nostre insistenze hanno risposto con un atteggiamento indisponente e arrogante, che loro curano ogni giorno pazienti psichiatrici, mentre noi parliamo solo per ideologia.

Conosciamo il ragazzo da un anno e poiché è da tempo domiciliato vicino a noi abbiamo avuto spesso occasione di vederlo. Conduce una vita normale nel suo appartamento, lavorando presso un fornaio ed ha una fidanzata. Mai una multa, o ubriacatura o abbia creato qualche problema. Due di noi lo hanno visto la vigilia di Natale ed era perfettamente sereno.

A provocare il T.S.O. sarebbe stato, secondo i genitori del giovane e comunicato a noi e al suo medico curante, una discussione col padre. Un giornale aveva scritto che il litigio si era verificato con la madre, mentre un' infermiera ci ha raccontato una versione ancora diversa.

Lui al momento non è stato capace di raccontarci la sua versione dei fatti e non lo potrà fare finché è sedato così pesantemente.

Crediamo che sia una drammatica violazione dei diritti fondamentali dell'uomo "incarcerare" una persona senza processo e senza che abbia commesso alcun reato imponendogli trattamenti contro la sua volontà che possono danneggiare in modo permanente sia la salute psicofisica dell'interessato, sia la sua vita sociale e lavorativa per sempre.

Fino a quando sarà tollerato che con un litigio, o una cosa simile, una persona possa essere privata della sua libertà con "giustificazioni" sanitarie, nessuno, e diciamo nessuno, è al sicuro dato che la psichiatria in questo modo si è elevata al di sopra della legge e può prendere chiunque.

Il giovane ha nominato a difenderlo in questo procedimento l'Avvocato Francesco Miraglia di Modena. Il CCDU da decenni si batte per rendere i diritti dell'uomo una realtà, specialmente per coloro cui sono negati, a causa delle diagnosi psichiatriche. Il vero problema è la mancanza culturale che i trattamenti psichiatrici, contenzione, psicofarmaci, elettroshock etc, sono dannosi, sempre.

Il CCDU invita chiunque sia stato danneggiato da trattamenti psichiatrici o abbia subito abusi nel campo della salute mentale, nonché tutti coloro che ne sono stati testimoni a denunciare l'accaduto tramite la pagina Contatti.

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