Grande successo della mostra "Psichiatria, un viaggio senza ritorno" a Como

Poster della mostra: Psichiatria, un viaggio senza ritorno

"Siamo veramente indignati! Grazie per averci fatto vedere la realtà delle cose!". Ecco una, delle tante affermazioni, che misurano il senso delle decine e decine di commenti lasciati dai visitatori alla mostra allestita alla Ex Chiesa San Francesco. Il successo di un'iniziativa come questa si può misurare dal grado di comprensione causato dalla qualità dell'informazione messa a disposizione.

Circa tremila persone hanno visitato la mostra in soli dieci giorni. Centinaia e centinaia le petizioni sottoscritte contro la brutale pratica dell'elettroshock, praticata anche a Como, e contro la somministrazione degli psicofarmaci ai bambini. Numeri che dimostrano il desiderio di conoscere e quanto questa possibilità è stata apprezzata dai cittadini comaschi.

Essi devono ringraziare la Sig.ra Maura Quartapelle, presidente del Tribunale del bambino, per averla fortemente voluta e il Comune di Como per aver concesso lo spazio. Psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, infermieri, studenti, politici, preti seminaristi e semplici cittadini tutti d'accordo, con una percentuale del 98%, nell'affermare, dal loro punto di vista, l'importanza e il sincero ringraziamento per essere venuti a conoscenza d'informazioni di così vitale importanza.

Eccone alcuni:

  • "Il 95% di quello che viene spiegato in questa mostra è assolutamente vero e purtroppo, essendo medico, confermo questa orribile realtà. Complimenti e grazie!";
  • "Oggi come oggi, proprio perché viviamo in un mondo "emancipato" qualcuno pensa di schiacciare la libertà delle persone! Grazie di cuore. (educatrice sociale)";
  • "La psichiatria è il potere, la principale causa della rovina umana.(studente di Psicopedagogia Dirigente di Comunità)";
  • "Davvero bella mostra. Grazie. Preghiamo per voi e ripassiamo. (Prete seminarista)";
  • "Difficile trovare le parole:  ma grazie per indicarci la via (Insegnante Pedagogia)".

Sorprende anche un sms che gira tra i ragazzi "non perderti la mostra a San Francesco!". La gente capisce lo sforzo di fornirgli informazioni in modo disinteressato, di cui difficilmente sarebbe venuto a conoscenza e lo riconosce apertamente.

Intere classi di studenti OSS (assistenti sociali) e delle superiori hanno molto apprezzato le informazioni messe a disposizione e la prova di questo è il costante passa parola e la promessa di tornare con amici e colleghi.

Per soddisfare le continue richieste della cittadinanza, informiamo che l'apertura della mostra è stata prorogata fino al 28 Febbraio così da permettere a tutti di ricevere queste informazioni.

Il nostro scopo è ben lungi dall'essere un attacco a psicologi o psichiatri in quanto uomini o donne. La mostra cerca invece di stimolare le coscienze di tutti coloro che non intendono nascondersi dietro alla magniloquenza o reiterate affermazioni, politicamente corrette, ma che di fatto negano a priori i fatti. Raramente la popolazione può accedere a certe informazioni a meno che qualcuno non le raccolga e le metta in una forma tale da essere comprensibile.

Il cittadino ha il diritto di sapere e nella nostra attuale cultura il tentativo di nascondere informazioni vitali è un atteggiamento da dilettanti rispetto alla capacità attuale della tecnologia di trasmettere questi dati. La più grande soddisfazione dei volontari, che con spirito di sacrificio si alternano nel dare servizio ai visitatori, è quella di vedere i visi illuminarsi di comprensione determinando una nuova presa di responsabilità.

I nostri politici giustamente ci dicono che un cittadino ben informato è un cittadino più responsabile. Siamo d'accordo con loro. La mostra e i suoi risultati sono la prova tangibile della verità alla base di questa affermazione.

Invitiamo ancora una volta chiunque a venire a visitare e valutare personalmente le informazioni messe a disposizione.

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