Ispezioni dei NAS a tappeto: orrori nelle strutture psichiatriche del Belpaese
L’ispezione di 536 strutture psichiatriche da parte dei Carabinieri dei NAS rivela irregolarità nel 22% di esse. La maggior parte sono relative a inadeguatezze strutturali (spazi limitati, carenze igieniche-sanitarie, muri scrostati e ammuffiti ecc.) ma ne sono state riscontrate anche di più gravi: farmaci scaduti bombole d’ossigeno custodite in maniera pericolosa, fino ad arrivare alla denuncia per maltrattamento e abbandono di incapaci.
Un centro è stato sequestrato perché operava in assenza di requisiti e autorizzazioni, e non sono mancate le denunce penali.
L’indagine dei NAS conferma ciò che il CCDU sostiene da anni: la cosiddetta riforma della psichiatria avvenuta in Italia negli anni 70 ha tradito l’innovativo spirito basagliano.
“Si sono limitati a spostare i manicomi, traslocandoli all’interno dei reparti ospedalieri, mantenendone però inalterate le pratiche: ricovero coatto, strutture fatiscenti, maltrattamenti e ricorso diffuso alla contenzione.”
Se, come auspichiamo, queste indagini avranno un seguito in tribunale, il CCDU - Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - valuterà l’opportunità di costituirsi parte civile.