OMS: stop a pratiche psichiatriche coercitive e agli abusi

Contenzione

Le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità chiedono di porre fine alle pratiche psichiatriche coercitive e agli abusi

La coercizione è “parte fondamentale dei sistemi di salute mentale, incluso l’insegnamento accademico, e viene rafforzata dalla prassi medica e dalle leggi vigenti”. Organizzazione Mondiale della Sanità.

La relazione dell’OMS dà finalmente ragione al CCDU e ai tanti gruppi che si sono battuti a livello mondiale perché venissero riconosciute le violazioni dei diritti umani da parte della psichiatria, incluso il trattamento obbligatorio e la somministrazione coatta di farmaci ed elettroshock.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato una relazione – un vero e proprio atto d’accusa – sulle pratiche coercitive della psichiatria che, dice:

“sono pervasive e vengono sempre più spesso utilizzate in tutto il mondo, nonostante non ci sia evidenza circa il loro funzionamento e, al contrario, ne esista in abbondanza circa i danni che esse arrecano – fisici, psicologici e anche il decesso.”  [1] 

La relazione cita la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CPRD) che, in sostanza, richiede la messa al bando del ricovero e del trattamento forzoso. [2]

Tre anni fa moriva Elena Casetto

Nel terzo anniversario della morte di Elena Casetto, bruciata viva mentre era legata a un lettino di contenzione presso il Servizio Psichiatrico dell’Ospedale di Bergamo, il CCDU accoglie con piacere questa relazione; non solo perché essa denuncia la grande diffusione degli abusi e delle torture, ma anche per il riconoscimento implicito agli sforzi del CCDU e di altri gruppi che da anni si battono per il riconoscimento dei diritti dei pazienti. La Dichiarazione dei Diritti Umani sulla Salute Mentale, pubblicata nel 1969 dal CCHR, (associazione statunitense gemellata col CCDU) include molti dei diritti che ora vengono riconosciuti dall’OMS.[4]

L'OMS, per esempio, cita una serie di linee guida dell’ONU e di risoluzioni del Consiglio sui Diritti Umani che richiedono ai Paesi membri di affrontare “le istituzionalizzazioni illegali o arbitrarie, l’eccessivo uso di farmaci e di pratiche curative che ignorano autonomia, desiderio e preferenze (del paziente).” [4]  … perché “le persone sottoposte a pratiche coercitive riferiscono un sentimento di disumanizzazione, privazione del potere di scelta e mancanza di rispetto” - aggiunge l’OMS.[5]

La Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) dice che le persone non devono essere poste a rischio di “torture, punizioni o trattamenti inumani o degradanti” e raccomanda la proibizione di “pratiche coercitive come il ricovero e il trattamento coatto, l’isolamento e la contenzione, come anche la somministrazione di farmaci antipsicotici, la terapia elettroconvulsivante (nota anche come elettroshock) e la psicochirurgia senza un adeguato consenso informato.”  [6]

É ora di abolire o riformare il TSO

Di tanto in tanto in Italia si assiste a tentativi di annullare la riforma del 1978 e riaprire i manicomi – in piena antitesi con ciò che chiede l’OMS - come unico strumento per risolvere i problemi delle persone a rischio di danneggiare sé stessi o altri, che richiederebbero dunque trattamento medico per garantire la loro sicurezza – un mantra ripetuto incessantemente dalla psichiatria istituzionale, che secondo l’OMS porterebbe invece a enfatizzare il trattamento biomedico e giustificare le pratiche coercitive come TSO, isolamento e contenzione.” [7]

Il CCDU sostiene la campagna del Comitato Legittima Difesa per una riforma del TSO - in realtà il completamento della mezza riforma implementata nel 1978, che realizzi per davvero l’ideale basagliano di libertà e uguaglianza.


Tratto da un articolo di Jan Eastgate, Presidente, CCHR International
https://www.cchrint.org/2021/06/11/world-health-organization-new-guidelines-are-vital-to-end-coercive-psychiatric-practices-abuse/

Riferimenti:

  1. “Guidance on Community Mental Health Services: Promoting Person-Centered and Rights-Based Approaches,” World Health Organization, 10 June 2021, p. 8, https://www.who.int/publications/i/item/9789240025707 (PDF)
  2. Ibid., p. 4
  3. Dichiarazione dei Diritti Umani sulla Salute Mentale
  4. Op. cit., World Health Organization, p. 5
  5. Ibid., p. 8
  6. Ibid., p. 7
  7. Ibid., p. 3

Condividi con