In piazza per i 3 bambini veronesi

In piazza per i 3 bambini veronesi

Centinaia di cittadini sotto la pioggia per i bambini. 
Intervento significativo di alcuni rappresentanti politici: i bambini vanno tutelati. 

Verona. Nonostante il brutto tempo, alcune centinaia di persone si sono riunite ieri, a Verona in Piazza Bra, nel sit-in a sostengo di tre bambini veronesi strappati.

Il CCDU denuncia da anni il sistema che inizia con una "diagnosi" di stampo psichiatrico a carico del minore o dei genitori, e termina con l’allontanamento coatto del minore e, a volte, la somministrazione forzosa di farmaci psicotropi. In questa manifestazione il CCDU ha voluto dar voce, oltre che al caso dei tre bambini veronesi, anche ad altre testimonianze in tema.

Ha aperto il sit-in Paolo Roat, Responsabile per la Tutela dei Minori del CCDU, precisando come la manifestazione sia dedicata a tutti i bambini strappati, e in particolare a tre bambini veronesi strappati dalle braccia dei genitori. Una manifestazione di cittadini, genitori, nonni e associazioni, unite dall’intenzione di risolvere  il problema dei bambini strappati. Una protesta apolitica (alcuni esponenti politici erano presenti, ma senza bandiere o simboli) aperta a tutte le persone di buona volontà desiderose di aiutare.

Roat ha ringraziato la comunità veronese che si è sollevata per aiutare i tre bambini con la raccolta di più di 1.600 petizioni, oltre 2.000 iscritti al gruppo Facebook dedicato ai tre bambini, e cartelli e striscioni apposti in città a sostegno dei bimbi. Ha ricordato anche la vicenda del “Piccolo Marco” e la mobilitazione dei cittadini veronesi, riuniti il 28 dicembre scorso proprio lì in Piazza Bra, in una manifestazione che ha contribuito a riportarlo fra braccia dei suoi cari.

Anna, amica e portavoce della famiglia che si sta battendo per il rientro in famiglia dei tre bambini, conosce la mamma da quando erano bambine. Ha evidenziato come non vi fosse un vero motivo per “sequestrare” i bambini da una mamma molto premurosa e molto attenta, e ha esposto alcuni degli avvenimenti culminati nell’allontanamento dei bimbi.

Emanuela Natoli, presidente di Movimentiamoci Vicenza, una delle associazioni sostenitrici dell’evento, ha riferito casi di famiglie venete i cui figli sono in affido da 7/8 anni. Grazie a un’interrogazione, richiesta dall’associazione, si è riusciti ad ottenere i dati aggiornati al 31-12-2017, e i dati sono davvero allarmanti: oltre 2.000 i minori fuori famiglia in Veneto, tra cui 102 minori transitati nelle strutture minorili e non si sa dove siano finiti. Ha sottolineato la discrezionalità dell’inidoneità genitoriale, (N.d.r. un calderone dove si può affermare di tutto con opinioni di carattere psichiatrico/psicologico senza alcuna rilevanza obiettiva e scientifica, e persino in contrasto con i fatti e le prove effettive) e la necessità di formare chi si occupa di queste indagini, indirizzandoli verso la ricerca di riscontri obiettivi: “Sicuramente se ci sono degli abusi gravi, assolutamente io non ho nulla da dire. Ma non è possibile che un bambino venga tolto senza che ci sia il fatto”.

Secondo Franco Rebecchi, presidente  del Comitato Famiglia e Vita, che ha aderito alla manifestazione, i bambini devono rimanere in famiglia, mentre l’allontanamento deve essere possibile solo in casi di reale pericolo: nel caso di un genitore violento, sia allontanato dalla famiglia il genitore, e non i bambini. Ha ricordato il caso “Veleno” della bassa modenese, dove i genitori vivevano nel terrore di vedersi strappare i loro figli da un giorno all’altro senza un valido motivo.

La rappresentante dell’associazione Per i Bimbi, attiva in ambito scolastico con l’obiettivo di prevenire l'eccessiva medicalizzazione che colpisce la scuola, e l’uso di psicofarmaci, ha annunciato il suo sostegno alla manifestazione annunciando la disponibilità ad aiutare.

Alla manifestazione sono intervenuti anche tre rappresentanti politici di cui riportiamo un sunto degli interventi.

Flavio Tosi, ha annunciato la Commissione Consiliare di Controllo che si terrà lunedì  2 dicembre alle ore 13.00, presso la sala Blu di Palazzo Barbieri. Commissione convocata in relazione al caso dei tre bambini veronesi, dove delle anomalie devono essere chiarite per verificare se, in questo caso specifico, la normativa sia stata applicata correttamente o se ci sia stato un “eccesso di discrezionalità” da parte di chi ha il potere di intervenire.
Secondo l'ex sindaco di Verona, troppa discrezionalità può portare, in alcuni casi, a degli abusi, per cui è necessaria una revisione normativa.

Piero Puschiavo ha sottolineato come Bibbiano non sia un caso isolato: alcune realtà amministrative a volte hanno una certa incapacità di gestire il problema minorile, mentre altre sono purtroppo diventate complici di sottrazioni ingiustificate. “I bambini - conclude Puschiavo - hanno il diritto di avere i loro genitori, certo ci sono dei casi limite, ma le percentuali sono molto molto basse, e soprattutto non possono variare così tanto da una provincia all’altra.”

Nello Alessio ha ricordato il corteo senza bandiere, apolitico, del 12 ottobre di cui è stato uno degli organizzazioni. Ha ricordato la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea, secondo cui l’Italia sta “rapendo” troppi bambini, evidenziando l’esistenza di un problema culturale e politico che colpisce le famiglie, e che deve essere risolto dalla politica stessa.

Ci sono state anche alcune toccanti le testimonianze dei genitori i cui figli sono stati strappati.

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