Psichiatria e covid-19 – parte 3

La psichiatria ai tempi del coronavirus

Ogni giorno i media ci ricordano della sofferenza mentale cui siamo soggetti a causa delle restrizioni e della paura del covid-19. Date le circostanze, paura e sofferenza mentale sono una conseguenza abbastanza realistica, ma il CCDU continua a scavare per svelarvi come la psichiatria stia cercando di trasformare questa reazione naturale in una malattia globale, usandola per riempire le loro tasche con i fondi necessari a ‘curarla’. In questi tempi difficili, vogliamo continuare a tenervi informati: l’industria psichiatrico-farmaceutica sta cercando di convincerci che siamo di fronte a una “ricaduta della pandemia sulla salute mentale”.

Non fraintendeteci. Nessuno era preparato a eventi del genere. L’annuncio di un virus in grado di mettere a rischio le nostre vite, l’improvviso cambiamento di stile di vita che abbiamo subito, e di cui qualcuno è stato colpito anche in termini di sopravvivenza economica, il bombardamento mediatico con immagini e numeri spaventosi: date le circostanze, è del tutto normale sentire un forte impatto in termini mentali ed emotivi.

Eppure, i sedicenti esperti di salute mentale, attraverso i media, cercano di trasformare le nostre normali reazioni a circostanze anormali in una “epidemia di depressione” e ansia che, secondo loro, la gente potrebbe non riuscire a superare “per anni”. Hanno già un nome per la transizione di ritorno alla vita “normale”: disturbo da adattamento. 

Ecco alcuni esempi:

Negli USA giravano titoloni su un presunto 45% di adulti che avrebbero avuto ripercussioni mentali negative dal virus. Il dato, però, preveniva da un sondaggio sulla gestione dell’emergenza da parte del governo. Occorreva arrivare a pagina 15 per trovare la domanda sulle preoccupazioni mentali.(1)

Un eminente psichiatra americano, ex direttore dell’Istituto Nazionale di Salute Mentale ha coordinato uno studio sulla risposta emotiva al coronavirus di 25 milioni di studenti statunitensi e inglesi. Costui ha investito in una ditta che sviluppa il psilocybin - un farmaco allucinogeno per curare la “depressione resistente al trattamento”. É anche co-fondatore di una ditta fornitrice di servizi di consulenza mentale a distanza tramite app e PC, una delle tante che ha approfittato di una bella opportunità offerta dal corona virus: la ‘telepsichiatria’.(1)

Secondo il canale televisivo francese franceinfo, medici e ricercatori di un ospedale parigino starebbero conducendo un ‘promettente’ studio sull’uso di un antipsicotico per la cura del covid-19.(2)

La campagna mediatica prende piede anche in Italia, al punto che la Protezione Civile e il Ministero della Salute hanno attivato un numero verde per il soccorso psicologico da covid-19, mentre aumentano i TSO motivati da eventi legati all’epidemia. Ultimo della serie, e ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, il TSO eseguito nell’agrigentino su un malcapitato, la cui malattia mentale consisterebbe nell’essere in disaccordo con il lockdown e parlarne in pubblico.(3)

Quarantadue esperti (42!) ci avvertono di un rischio di picco di malattie mentali e aggiungono con la consueta iniezione di terrore: “l’aumento di suicidi non è inevitabile ma occorre agire subito”. A Roma la struttura di telepsichiatria è in preallarme perché “L’Italia è fra i paesi più a rischi dal punto di vista economico”.  Se sei triste perché non lavori da due mesi e non hai da mangiare: vai dallo psichiatra.(4) 

Teniamo orecchie e occhi ben aperti. Se volete segnalare un abuso psichiatrico, cliccate qui.

Fonti:

  1. CCHR Newsletter May 2020
  2. https://www.francetvinfo.fr/sante/maladie/coronavirus/traitement-contre-le-covid-19-les-effets-dun-antipsychotique-prometteurs-une-premiere-etude-sur-lhomme-lancee-en-france_3948041.html
  3. https://youtu.be/5lbXhqw9cN4
  4. https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/04/22/news/coronavirus_picco_di_malattie_mentali_dopo_la_pandemia-254740610/

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