Le linee guida ONU e OMS per ZERO coercizione psichiatrica

Salute mentale, diritti umani e legislazione, orientamento e pratica

Nota: i documenti originali  dell'OMS e ONU sono scaricabili dalla colonna di destra, in basso per chi legge da smartphone. La maggior parte ha anche una versione in italiano.

Il 9 ottobre 2023, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani hanno pubblicato le loro linee guida finali su "Salute mentale, diritti umani e legislazione" condannando il ricovero coatto, l'uso della contenzione, dell'isolamento e del “trattamento” forzato, compreso l'elettroshock. 

Le linee guida comprendono un impegno a garantire una tolleranza "zero" nei confronti delle pratiche psichiatriche coercitive e impegnano anche tutti i governi a fare lo stesso. 

Nella guida si afferma che:

“È necessario un cambiamento fondamentale nel campo della salute mentale. Lo stigma, la discriminazione e altre violazioni dei diritti umani continuano nei contesti di salute mentale. Si fa eccessivo affidamento sugli approcci biomedici(1) alle opzioni terapeutiche, ai servizi ospedalieri e alle cure, e si presta poca attenzione ai determinanti sociali e agli interventi basati sulla comunità e centrati sulla persona. La legislazione può contribuire a garantire che i diritti umani siano alla base di tutte le azioni nel campo della salute mentale.”

Nelle linee guida  viene promosso un approccio alla salute mentale basato sui diritti umani,  sul riconoscimento e il rispetto della capacità giuridica delle persone, sul poter vivere una vita autodiretta, sul rafforzamento del senso di sé e dell'autostima, ecc. 

Le raccomandazioni sono le più forti di sempre per ottenere l’eliminazione degli abusi psichiatrici e assicurare protezione ai pazienti, tra cui:

  • La legislazione dovrebbe vietare chiaramente tutte le misure involontarie(2).
  • Le pratiche coercitive nell'assistenza alla salute mentale violano il diritto di essere protetti dalla tortura o da trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
  • Una persona non deve somministrare o eseguire su un'altra persona nessuna delle seguenti azioni: a) terapia del sonno profondo; b) terapia del coma insulinico; c) psicochirurgia e d) qualsiasi altro intervento o trattamento vietato (fuorilegge) dai regolamenti.
  • I pazienti devono avere il diritto di rifiutare le cure e di scegliere un aiuto medico alternativo.
  • L'elettroshock provoca danni cerebrali e dovrebbe essere vietato ai bambini.
  • La legislazione deve garantire la responsabilità per eventuali trasgressioni delle leggi, prevedendo "sanzioni civili, amministrative o penali" e risarcimenti.
  • Qualsiasi nuova direzione deve comportare una rottura con il passato del modello biomedico(1) della salute mentale e l'uso di poteri coercitivi. Andando invece verso un approccio olistico e centrato sulla persona con approcci basati sui diritti umani.
  • Visti i potenziali rischi di danni a breve e lungo termine, i paesi dovrebbero adottare uno standard più elevato per il consenso libero e informato relativamente ai farmaci psicotropi. Informando inoltre gli utenti sul loro diritto di interrompere il trattamento e dovrebbe essere fornito supporto per aiutare le persone ad abbandonare in sicurezza il trattamento farmacologico. 
  • Inclusione nei procedimenti legislativi delle associazioni che difendono i diritti delle persone con problemi di salute mentale e delle persone con problemi di salute mentale (in quanto portatrici di esperienza vissuta).

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Note:

Il CCHR International (associazione statunitense ‘cugina’ del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ODV) è stato invitato e ha partecipato al lancio delle linee guida. La registrazione dell’evento di lancio delle nuove linee guida è visibile qui: https://www.youtube.com/live/eLzErwWyvLw 

Riferimenti:

1)    Il modello biomedico della salute mentale si basa sul concetto che le condizioni di salute mentale siano causate da fattori neurobiologici. Di conseguenza, l’assistenza spesso si concentra sulla diagnosi, sui farmaci e sulla riduzione dei sintomi, piuttosto che considerare l’intera gamma di fattori sociali e ambientali che possono avere un impatto sulla salute mentale. Ciò può portare a un approccio ristretto all’assistenza e al sostegno che potrebbe non affrontare le cause profonde del disagio e del trauma. (Glossario linee guida ONU-OMS)

2)    Nelle linee giuda viene riportato un esempio di come dovrebbero essere queste leggi:

"Esistono prove che i cambiamenti legislativi possono aiutare a prevenire il ricovero involontario (92, 93, 237) e indirizzarlo verso l’abolizione. In Messico, ad esempio, la Legge sanitaria generale, modificata nel 2022 (164), stabilisce che tutti i trattamenti di salute mentale e i ricoveri ospedalieri devono essere effettuati su base volontaria; sono vietati l’isolamento, la contenzione o qualsiasi pratica che costituisca trattamento crudele, inumano o degradante. La legge non stabilisce eccezioni al consenso libero e informato in materia di salute mentale.

Esiste una regola generale solo per le emergenze mediche: quando una persona non è in alcun modo in grado di acconsentire al trattamento in un momento specifico; o laddove non vi siano direttive anticipate e la salute della persona è tale che se il trattamento non viene somministrato immediatamente la sua vita sarà in pericolo imminente o la sua integrità fisica subirà un danno irreversibile, il fornitore del servizi sanitari procederà immediatamente per preservare la vita e la salute di quella persona."

Pag. 66 Salute mentale, diritti umani e legislazione. Orientamento e pratica. (Linee guida ONU e OMS)

I PRECEDENTI

Guida ai servizi di salute mentale basati sulla comunità

Il 9 Giugno 2021 è stata pubblicata la guida ai servizi di salute mentale basati sulla comunità (Guidance on community mental health services) pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, in inglese WHO – World Health Organization – organizzazione di cui l’Italia è membro e che finanzia) chiede il superamento del modello biomedico-farmacologico, l’abolizione di tutte le pratiche coercitive, l’adozione di un approccio olistico al disagio psicosociale e l’implementazione delle buone pratiche sperimentate con successo in varie parti del mondo, come il supporto tra pari, la presenza di sostegno concreto sul territorio e l’integrazione dei servizi di salute mentale con un supporto sociale di ampio spettro, che comprenda alloggio, istruzione, servizi sociali ecc.  Dalla colonna a destra (in basso da smartphone) è possibile scaricare il documento originale in inglese e la traduzione a cura del CCDU

Alto Commissario ONU

Come già indicato sopra, anche le Nazioni Unite, nella persona dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, chiedono a gran voce la messa al bando delle pratiche coercitive e l’implementazione del CRPD (Convention on the Rights of Persons with Disabilities – Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità). 

Nel corso di due riunioni avvenute in anni recenti, a cui hanno partecipato rappresentanti del CCHR (la rete mondiale di cui fa parte il CCDU), l’Alto Commissario ha ribadito:

  • la necessità di allineare i servizi di salute mentale con le raccomandazioni del CRPD (ratificato in Italia con valore di legge), 
  • il riconoscimento della capacità giuridica per tutte le persone in cura presso i servizi di salute mentale, 
  • la fine di tutte le pratiche di trattamento involontario, 
  • il coinvolgimento delle associazioni e del supporto paritario. 

I due documenti dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, del 2018 e del 2022, sono scaricabili dalla colonna a destra (in basso da smartphone), sia in originale che in italiano (traduzione a cura del CCDU).

Nel denunciare l’immobilità della psichiatria istituzionale italiana, che sembrerebbe fare orecchie da mercante alle raccomandazioni della comunità internazionale, il CCDU, organizzazione senza scopo di luco legittimata dal Ministero per le Disabilità ad agire nell’interesse delle persone con disabilità, chiede con forza di partecipare al tavolo di discussione per la riforma della salute mentale, come peraltro previsto dalle raccomandazioni ONU citate qui sopra.

La nostra proposta di riforma è scaricabile qui.

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