La storia di Carlo, rovinato dai neurolettici

Carlo – nome di fantasia - si è rivolto al CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, una onlus di vigilanza attiva nella denuncia di abusi nel campo della salute mentale, e legittimata ad agire dal Ministero per le Disabilità per la tutela legale delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, per segnalare i danni da lui subiti in seguito all’assunzione di questi farmaci. 

Dopo una prolungata assunzione di farmaci neurolettici, Carlo ha preferito non mostrare in pubblico gli effetti devastanti, ma parlarne mascherando volto e voce.

I neurolettici (noti anche come antipsicotici e camicie di forza chimiche) sono i farmaci più potenti dell’intero arsenale psichiatrico. Normalmente non dovrebbero essere assunti per più di tre settimane, ma questo limite viene spesso superato.  

L’assunzione prolungata produce spesso danni irreversibili. Quando osserviamo qualcuno ritenuto matto, e notiamo quell’espressione vuota e inebetita, la lingua in fuori, i chili di troppo o la mancanza di qualche dente, non stiamo osservando i sintomi della sua cosiddetta malattia mentale: stiamo osservando ciò che questi farmaci fanno alle persone. 

Gli effetti più visibili sono l’acatisia (uno stato di irrequietezza motoria) e la discinesia tardiva, una patologia iatrogena (cioè causata dai farmaci) irreversibile che si manifesta con smorfie frequenti e incontrollate.

Carlo ha raccontato la sua storia al vicepresidente del CCDU all’interno del format “Due parole con…” ma, a causa dei visibili segni di acatisia e discinesia tardiva, ha chiesto di non essere riconoscibile.

Maggiori informazioni sui neurolettici disponibili alla pagina: Effetti collaterali Antipsicotici.

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