Milano: chiude la mostra su psichiatria e diritti umani

mostra psichiatria Milano

Successo di pubblico che chiede: “Rimettere al centro la dignità e la libertà umana”

Torino, Brescia, Roma e Milano: visitata da oltre settemila persone, si è chiusa la cavalcata primaverile della mostra “Psichiatria e Diritti Umani” del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.

“È stato un impegno notevole, soprattutto se rapportato a un’organizzazione di volontariato come la nostra” - dicono gli organizzatori – “ma i messaggi di gratitudine e incoraggiamento lasciati sul libro dei visitatori ci hanno ampiamente ricompensato, e siamo sommersi da richieste di portarla in altre città”.

L’iniziativa percorre la storia della psichiatria dalle origini a oggi: shock a base di overdosi di insulina, lobotomia, elettroshock, contenzione, isolamento, camicie di forza, somministrazione coatta prolungata di farmaci; ed è completata da una sezione sul coinvolgimento psichiatrico nell’Olocausto (riconosciuto perfino dall’associazione psichiatrica tedesca) e nell’apartheid. Gli ultimi pannelli dimostrano il sostanziale fallimento della riforma, evidenziato dalle critiche mosse all’Italia dalle autorità internazionali e da una recente ordinanza della Cassazione, e illustrano la campagna di riforma della salute mentale in linea con le raccomandazioni delle Nazioni Unite e col sogno di Basaglia: abbandono del fallimentare modello coercitivo-farmacologico verso una salute mentale basata su un approccio rispettoso dei diritti umani e della persona.

Seguendo una tradizione consolidata, la mostra ha ospitato anche tre eventi culturali: la presentazione del libro ‘Oltre il Manicomio’ e la proiezione di due film – centrati rispettivamente sulle figure di Alda Merini, ben conosciuta anche presso il grade pubblico, e Giorgio Antonucci, medico e psicoanalista che, dopo aver lavorato con Basaglia, fu inviato a dirigere un reparto del manicomio di Imola dove, anticipando di mezzo secolo le linee-guida ONU, abolì coercizione, contenzione e pillole, instaurò un rapporto alla pari con i pazienti e dimostrò al mondo come si possa alleviare la sofferenza emotiva senza usare forza o sedazione.

In autunno l’iniziativa del CCDU farà tappa a Firenze, città adottiva dello stesso Antonucci in cui, proprio un anno fa, il comune intitolò una via a Franco Basaglia: appuntamento dal 27 settembre al 1° ottobre all’Auditorium del Duomo, in via de’ Cerretani.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), è un’organizzazione di volontariato di vigilanza e difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale fondato in Italia nel 1979. Ideologicamente si rifà al Citizen Commission on Human Rights (CCHR) che ha sede a Los Angeles, a sua volta fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal prof. Thomas Szasz (1920-2012), uno tra i più autorevoli critici dei fondamenti morali e scientifici della psichiatria.

Il docu-film di Alberto Cavallini “Se mi ascolti e mi credi” sulla vita di Giorgio Antonucci è visibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=GP_fMNqNdVA 

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