Cassazione colpisce, di nuovo, la PAS

Giustizia

La PAS, anche se riciclata sotto diverso nome non esiste: la Cassazione mette la pietra tombale su questa diagnosi fantasiosa.

Dopo la sentenza 13274 del 2019, con cui la Cassazione stabiliva l’illegittimità dell’affido esclusivo di un minore a un solo genitore basata sulla diagnosi di PAS (Parental Alienation Syndrome o sindrome da alienazione genitoriale), una nuova ordinanza – la 13217, depositata il 17 maggio 2021 – sferra un KO definitivo a questa cosiddetta sindrome che continua a essere usata con altri nomi.

Pane al pane e vino al vino

I giudici supremi, in particolare, condannano l’accettazione acritica delle cosiddette perizie in una sentenza emessa dal Tribunale di Venezia, confermando che, in assenza di riscontri oggettivi, un’etichetta pseudoscientifica non può essere usata per giudicare un caso:  

La corte territoriale ha fatto riferimento a ‘gravi ripercussioni ed effetti sulla minore’, a ‘condotte scellerate’ della madre senza però indicarle e specificarle, nonché a un comportamento ‘improntato a gravi carenze della genitorialità con volontà tesa ad estraniare la minore dal padre … omettendo di esplicitare gli specifici pregiudizi … e senza tenere in considerazione le possibili conseguenze di una brusca sottrazione della minore alla madre.

La Cassazione continua evidenziando che la sentenza, pur senza usare il termina PAS, riconduce la condotta della madre a questa cosiddetta sindrome, il che non apparrebbe pregiudizievole, anche in luce del “controverso fondamento scientifico” della sindrome PAS che le CTU, invece, sembra accettare “senza riflessione sulle critiche emerse circa la sua inclusione tra le patologie”. In ambito giudiziario non si dovrebbero infatti adottare “soluzioni prive del necessario conforto scientifico e potenzialmente produttive di danni ancora più gravi di quelli che si vogliono scongiurare.”

È vera scienza?

Come riconosciuto ormai da diversi psichiatri le diagnosi psichiatriche non sono confrontabili con quelle degli altri rami della medicina perché, non essendo basate su alcun riscontro oggettivo, sono per loro natura arbitrarie e soggettive. Per questo il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, non si limita ad esprimere soddisfazione per questa sentenza, ma incoraggia i giudici a riappropriarsi del loro ruolo di perito dei periti, e prendere tutte le consulenze psichiatriche – non solo quelle di PAS - con una buona dose di scetticismo. 

Ne parleremo martedì 1 giugno, alle ore 20:30, nel corso del webinar: “Sindrome da alienazione parentale: l’etichetta della discordia”. Per informazioni scrivere a info@ccdu.org.

Locandina webinar PAS, sindrome da alienazione parentale

Condividi con