Cosa si nasconde dietro la violenza giovanile?

Strage del Liceo Colombine 1999

Strage del Liceo Colombine, Colorado 1999. Sono stati recentemente resi noti i diari dei due ragazzi protagonisti di questa tragica vicenda. (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/09/columbine.shtml)

Da questi diari si vorrebbe dimostrare che la strage poteva essere prevista ed evitata. Eppure c'è qualcosa di più insidioso che emerge da questo fatto di cronaca e che traspare in fatti di cronaca simili.

Eric Harris e Dylan Klebold, i due adolescenti del liceo Colombine, sono esempi del fallimento dei programmi psicologici di "gestione della collera" e di "educazione alla morte", che entrambi avevano frequentato, su ordine del tribunale, dopo essere stati accusati del reato minore del furto di un'auto.

A scuola durante il corso di "educazione alla morte" gli studenti dovevano immaginare la propria morte. In seguito Harris, che prendeva anche un antidepressivo che induce a violenza e suicidio, fece un sogno che lui e Klebold entravano in un centro commerciale sparando all'impazzata.

Harris raccontò di questo sogno in uno scritto e lo consegnò all'insegnante. A breve distanza di tempo lui e Klebold lo misero in atto. Infatti il 20 aprile 1999 entrarono a scuola sparando all'impazzata, uccidendo 12 studenti e un insegnante e ferendo altre 23 persone, prima di uccidersi.

Il programma di "educazione alla morte", usato sin dagli anni '70, richiede che i giovani discutano del suicidio e scrivano i loro testamenti ed epitaffi.

A seguito della diffusione dei programmi psichiatrici per bambini a base di farmaci e di programmi didattici di stampo psicologico, le statistiche dei suicidi nei giovani, dove tali programmi sono stati attuati, sono incrementate.

Alcuni esempi ne sono i seguenti fatti: su 12 sparatorie avvenute in alcune scuole americane, ben 7 sono state commesse da adolescenti che avevano assunto farmaci psicotropi, regolarmente prescritti, noti per causare comportamenti violenti; nel febbraio 2004 il quindicenne greco Andreas, in cura con farmaci psicotropi, sparò al padre adottivo uccidendolo; il 17 maggio 2004 il diciannovenne Ryan Frulough, del Maryland, commise l'omicidio di un compagno di scuola nel periodo in cui assumeva un antidepressivo regolarmente prescritto.

L'analista ricercatrice Diane Alden ha dichiarato:

"Abbiamo avuto anni di consulenze, di terapie, di farmaci, di sistemi indisponenti e non accademici, e ciò che ne abbiamo ricavato sono bambini stupidi che si sentono bene ad essere stupidi e violenti".

Nel 2004 l'avvocato Jhon L. Whitehead, fondatore del Rutherford Institute e scrittore, ha lanciato questo monito:

"La triste realtà è che scuole pubbliche e i genitori sono stati ingannati dalle industrie psichiatriche e farmaceutiche."

In Italia da alcuni anni ormai si stanno organizzando corsi di indottrinamento per insegnanti e genitori su come classificare i comportamenti dei bambini, alla ricerca di ipotetici "segnali" di disturbo mentale, per poi far loro intraprendere percorsi psicologici o indirizzarli verso trattamenti psichiatrici.

Questionari psicologici (vedi [1] e [2]) sono effettuati in diverse scuole italiane a scopo epidemiologico per individuare stati d'ansia, depressione, fobie fra i bambini in tenera età e preadolescenti. (www.adhdtesting.org/testing.htm).

Ogni genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrici o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a false etichette psichiatriche, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.

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