Milano. Il caso vaccini mette in luce le criticità dei servizi sociali

Il CCDU Onlus scende in piazza contro gli abusi nel campo della salute mentale

Due genitori rischiano di perdere la responsabilità genitoriale per un conflitto sulle vaccinazioni.  CCDU: chiederemo un appuntamento con il Sindaco per segnalare la necessità di una riforma

Milano. Secondo i recenti fatti di cronaca il Tribunale di Milano ha emesso il primo provvedimento riguardante i vaccini dopo l'approvazione del Decreto Lorenzin.

Come riferito dalla stampa, nella disposizione si chiede ai Servizi di «assicurare al minore le visite di controllo» verificando il rispetto dell’obbligo di vaccinazione .

Il Tribunale, sostanzialmente, ha anche intimato ai genitori di collaborare, scrivendo che nel caso di «condotte ostruzionistiche o di violazione delle indicazioni impartite [dai Servizi Sociali]» verranno valutati «interventi maggiormente limitativi della responsabilità genitoriale, non escluso il collocamento del bambino in ambito esterno alla famiglia ».

Ma la colpa ricade esclusivamente in seno ai genitori?

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus si occupa da anni del fenomeno degli allontanamenti facili. A nostro avviso gran parte del problema nasce da una Tutela Minorile appiattita su valutazioni psichiatriche e psicologiche di “inidoneità genitoriale”.

Stiamo cercando di ottenere un appuntamento con il Sindaco di Milano dott. Giuseppe Sala, in seguito alle segnalazioni ricevute che descrivono una situazione allarmante. Ne riportiamo alcune:

  • Recentemente abbiamo indetto una raccolta firme per una mamma cinese a cui il figlio è stato tolto 7 anni fa dal Tribunale di Milano. La storia è kafkiana come si capisce dal titolo del comunicato: Mamma ancora in lotta: rivuole il figlio sottratto perché amava giocare a nascondino . Sebbene nel 2011 e nel 2012 i servizi avessero scritto al Tribunale che il bambino sarebbe dovuto rientrare in famiglia, da sette anni il bambino vive in una famiglia affidataria e da allora la mamma lo vede in un regime di visita “da carcere duro” -  per poche ore al mese. La storia completa di questa famiglia è in questo articolo: Bimbo tolto alla mamma e abbandonato dallo Stato: l’ultimo decreto è del 2011 .
  • Alla fine del 2016 ci siamo occupati della storia di un bambino di Milano tolto per motivi burocratici . I Servizi Sociali del Comune di Milano NON hanno eseguito un decreto urgente per oltre un anno, ma nel novembre 2016, su sollecitazione del Tribunale, l'assistente sociale ha deciso di strappare il bambino alla mamma anche se, a quella data, le condizioni erano totalmente cambiate e il bambino non era più in pericolo: l’allontanamento è stato fatto lo stesso e, nonostante le nuove condizioni, il bambino non è ancora tornato in famiglia.
  • Ultimamente ci siamo occupati dell’ennesima storia di abbandono da parte dei Servizi Sociali dell’area di Milano: Figli sottratti 10 anni fa per problemi abitativi, protesta davanti alla comunità di Biella. Tutto era nato nel 2007 dalla loro richiesta di trasferirsi in un’altra casa perché l'alloggio in cui in cui abitavano non era a norma. Ma invece del geometra, il Comune di Cernusco aveva mandato l'assistente sociale, e i figli erano stati allontanati. Anni dopo, i due figli maggiori sono scappati e tornati a casa nel totale disinteresse delle istituzioni. Ora solo i due figli minori sono lontani da casa nonostante la loro richiesta di tornare in famiglia, e nessuno ha fatto o sta facendo nulla per loro.
  • Anche la storia del ragazzo di San Donato Milanese pare incredibile e il titolo stesso dice tutto: Sbolognato alla famiglia dopo essere stato rovinato .

La vicenda dei genitori in lotta per i vaccini poteva e doveva essere affrontata e risolta prima, evitando l’approccio da stato totalitario.

Alcuni funzionari dei servizi sociali hanno gradualmente sostituito il buon senso con l’acritico utilizzo di diagnosi psichiatriche e psicologiche - per loro natura prive di riscontri oggettivi.

Nelle parole di Dario Fo: “trattano i bambini come dei fascicoli, non come dei soggetti dai diritti inalienabili”. Chi non accetta le cure viene sottoposto a trattamento obbligatorio, e se la famiglia non collabora si portano via i figli.

Chiediamo un appuntamento con il Sindaco per presentare le nostre osservazioni e chiedere una riforma del sistema attuale di tutela dei minori.

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