Psichiatri canadesi citati in giudizio per avere torturato pazienti con farmaci e catene

Mani incatenate

Il giudice approva la richiesta di azione civile, dichiarando che i metodi usati consistevano di "tortura e degradazione della dignità umana".

Di Kelly O'Meara

Alcuni ex pazienti di una clinica psichiatrica dell'Ontario (Canada) hanno avuto il semaforo verde per procedere con un'azione collettiva (una causa civile intentata da un gruppo di persone) contro due psichiatri che, per anni, hanno implementato programmi di trattamento a base di torture.

Data la natura dei trattamenti in questione, ci si domanda come mai gli psichiatri non subiscano anche un processo penale.

Due psichiatri, il Dott. Elliot Thompson Barker e il Dott. Gary Maier, della sede di Oak Ridge dell'ospedale psichiatrico Penetang, (Ontario), sono accusati di avere eseguito programmi "terapeutici" su alcuni pazienti, definiti dal giudice Paul Perell come "imperdonabile rottura del rapporto di fiducia nel torturare un paziente."

L'azione collettiva è intentata da 31 ricorrenti, tutti sottoposti a questi programmi tra il 1966 e il 1983. I tre programmi sotto scrutinio per la loro caratteristica di tortura, sviluppati da Barker e poi implementati dallo stesso Barker e da Maier, comprendevano:

  • La Terapia per la Rottura della Difesa, prevedeva la somministrazione forzata di allucinogeni e farmaci che inducono delirio, con lo scopo di rompere i meccanismi di difesa, obbligandoli a confrontare il loro comportamento anormale.
  • Il Programma di Motivazione, Atteggiamento e Partecipazione, con il quale si obbligavano i pazienti a completare 14 giorni di comportamento perfetto, incluso l'obbedienza a regole circa "parlare o muoversi senza autorizzazione". Una componente di questo programma prevedeva il forzare i pazienti a sedere sul pavimento ammanettati, consentendo solo di muoversi quattro volte in quattro ore nel ristretto spazio di 0,3 metri quadri. (Qualsiasi disobbedienza poteva causare la somministrazione forzata di sedativi o il confinamento solitario.)
  • Il Programma Capsula prevedeva l'incatenamento di più persone nude (fino a sette) tra di loro, per un periodo di diversi giorni. E non è tutto: la stanza era sempre illuminata, e c'erano dei fori nelle pareti, usati per alimentare i pazienti con solo cibo liquido attraverso delle cannucce. I pazienti erano tenuti sotto costante sorveglianza e spesso drogati con allucinogeni contro la loro volontà.

I pazienti di Oak Ridge erano soggetti alla somministrazione forzata di droghe: amilato di sodio (un farmaco ipnotico meglio conosciuto come "siero della verità"), metedrina (uno stimolante), LSD, e scopolamina (una droga simile all'amilato di sodio). A completare il quadro, si faceva uso di contenzione fisica e privazione del sonno.

Il giudice Perell ha motivato la sua decisione con queste parole:

"I tre programmi sviluppati dal Dott. Barker ed eseguiti dai dottori e infermieri di Oak Ridge - anche se sviluppati e implementati in buona fede, e anche se i programmi potessero avere dimostrato un valore terapeutico - consistevano di tortura e degradazione della dignità umana."

Il giudice Perell concede ai ricorrenti di procedere, ed esporre i danni subiti in conseguenza di questi "trattamenti" ma, nonostante il riconoscimento delle torture subite, il caso rimane di competenza civile e non avrà un seguito penale. La legge canadese contiene infatti una scappatoia: definisce la tortura come atto commesso dal governo o enti pubblici, per cui una clinica privata non può essere inclusa.

Purtroppo, se anche il riconoscimento del torto subito e la conseguente compensazione finanziaria potranno recare un qualche conforto alle vittime, in mancanza di un'azione penale che punisca queste pratiche psichiatriche abusive, la storia potrebbe ripetersi.

Per questo, sarebbe opportuno estendere la legge canadese anche alle torture mascherate da terapia psichiatrica.

Articolo originale completo di riferimenti: https://www.cchrint.org/2017/06/29/lawsuit-against-canadian-psychiatrists-torture-of-patients/

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